Konrad Helbig (1917-1988) può, a ragion veduta, essere considerato il vero erede della cultura neo-arcadica di Wilhelm von Gloeden.
Fin dall'inizio egli affianca al suo lavoro di guida turistica una passione crescente per la storia dell’arte e l’archeologia classica, che si manifesta palesemente nelle sue fotografie.
A partire dal secondo dopoguerra trascorre lunghi periodi in Sicilia, dove ritrae opere d’arte, paesaggi, ma soprattutto giovani del luogo che paiono ridare vita al mito di una cultura incontaminata e arcadica. Nelle sue fotografie giovani pescatori dal fascino sfrontato reincarnano i canoni di perfezione dell’arte classica, e non a caso lo stesso fotografo aveva alternato questi ritratti ad immagini di sculture e bronzi antichi.
Fin dall'inizio egli affianca al suo lavoro di guida turistica una passione crescente per la storia dell’arte e l’archeologia classica, che si manifesta palesemente nelle sue fotografie.
A partire dal secondo dopoguerra trascorre lunghi periodi in Sicilia, dove ritrae opere d’arte, paesaggi, ma soprattutto giovani del luogo che paiono ridare vita al mito di una cultura incontaminata e arcadica. Nelle sue fotografie giovani pescatori dal fascino sfrontato reincarnano i canoni di perfezione dell’arte classica, e non a caso lo stesso fotografo aveva alternato questi ritratti ad immagini di sculture e bronzi antichi.
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